Milena Agus, scrittrice bestseller tradotta in oltre venti lingue, e Luciana Castellina, figura esemplare della politica italiana, raccontano una sanguinosa vicenda del secondo dopoguerra italiano. Guardati dalla mia fame racconta un efferato delitto narrato da due voci contrapposte che entrano nella pelle della vittima e dell’aggressore
Il 6 marzo 1946, ad Andria, piccola città della Puglia, in occasione di un comizio del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, due donne della nobiltà locale vengono rabbiosamente uccise dai braccianti disperati. Milena Agus e Luciana Castellina entrano nei fatti, ciascuna con la propria passione, la propria ragione. Milena Agus penetra nel palazzo delle sorelle Porro, ricche zitelle ignare, e le ricrea con la sua smagliante e amorosa immaginazione. «Erano quattro vecchie zitelle inconsapevoli, pensavano che dire il rosario tutto il giorno bastava per essere buoni. Non si accorgevano che intorno a loro la gente moriva di fame. I bambini morivano di fame e malattie», ci racconta Luciana Castellina intervistata a margine del festival A tutto volume.
Il libro è curioso, è scritto a due mani da due scrittrici molto diverse, «ci chiamano la strana coppia», confida la scrittrice. Se
da un lato, Milena Agus immagina e interpreta le quattro sorelle,
Luciana Castellina ricostruisce la vicenda e le circostanze che
fecero di un gruppo di braccianti e delle loro donne dei feroci
assassini. «Io ho fatto la ricostruzione del contesto storico, cioè
di un pezzo di storia d'Italia che nessun conosce. Dal '43 al '49,
nel nostro paese c'è stata una vera guerra civile. Questa vicenda
non è nemmeno un caso isolato. Una cosa simile a quella che
abbiamo raccontato la si ritrova in una novella di Giovanni Verga,
Libertà. Lo scrittore siciliano racconta i fatti di Bronte, un
assoluto parallelo a distanza di cento anni», spiega la Castellina.
Nel libro la Sicilia torna anche con le sembianze di Maria Occhipinti: «una donna di Ragusa che nello stesso periodo storico, nel dopoguerra, si oppone al reclutamento forzato».
Alessia Gazzola nella vita è medico legale non praticante e una scrittrice a tempo pieno. Il suo primo romanzo L’allieva, pubblicato nel 2011, ha venduto oltre sessantamila copie, un successo inaspettato. All'inizio di quest'anno è tornata in libreria con Le ossa della principessa, romanzo che ha presentato anche al festival A tutto volume
Ho tanti mi piace quindi esisto. Cosa siamo disposti a fare per 15 secondi di fama? A questa domanda ha risposto Loredana Lipperini nel libro Morti di fama. Abbiamo incontrato la giornalista e conduttrice di Radio 3 durante il festival A tutto volume, con lei abbiamo fatto un viaggio nel lato oscuro del nostro rapporto con Internet
All'ombra della cattedrale di San Giovanni di Ragusa è iniziata, ieri, la quinta edizione del festival A tutto volume che animerà la città fino a domenica. Vere e proprie star della prima giornata sono stati il giornalista Marco Travaglio e la scrittrice Alicia Giménez-Bartlett. La giallista spagnola ha aperto il festival letterario raccontando la storia e il carattere di Petra Delicado, ispettore di polizia protagonista dei suoi romanzi